Stangata Tasi, il Pd: “Penalizzate le famiglie con figli a carico. Vergogna"

TERAMO – Battaglia durissima annunciano i gruppi consiliari di opposizione del PD e Teramo cambia sul nuovo regolamento Iuc che introdurrebbe rincari pesantissimi per le famiglie sulla prima casa. Nel mirino delle polemiche finiscono le aliquote al massimo applicate per la Tasi, (che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale), ma soprattutto i criteri applicati per le detrazioni. Secondo Manola Di Pasquale e Gianguido D’Alberto le esenzioni che il Comune ha introdoto per l’isee del nucleo familiare inferiore ai 7500 euro annui, riguarda una percentuale risibile di cittadini e appena il 3,5% degli immobili teramani, mentre nessuna detrazione è prevista per quel ceto medio che presenta un Isee compreso tra 15mila e i 30mila euro e che possiede un’abitazione che ha una rendita catastale tra i 450 e i 650 euro. Quest’ultima fetta rappresenta l’80 % della popolazione teramana secondo Manola Di Pasquale e sarebbe proprio quella più tartassata. Infatti mentre nel calcolo dell’Imu era prevista una detrazione a monte di 200 euro per tutti oltre a ulteriori 50 euro per figlio, nella Tasi non sono previste agevolazioni proporzionali al numero di figli. Questo, in bade alle proiezioni mostrate dal Pd, fa emergere un aumento che va dagli 80 ai 150 euro in più per le famiglie rispetto all’importo pagato per l’Imu nel 2012. "Il comune – spiega Manola Di Pasquale – ha applicato l’aliquota massima del 2,5% oltre a uno 0,8 facoltativo (applicabile solo se veniva ridotto l’impatto della prima casa). Il sindaco Brucchi dovrebbe vergognarsi di chiedere sacrifici ai cittadini senza aver fatto alcun taglio della spesa pubblica". “Il sindaco ha espresso 9 assessori quando poteva ridurre a 5 la sua squadra, e nemmeno ha preso in considerazione la riduzione delle indennità". L’opposizione non ci sta e annuncia di voler proseguire la sua battaglia per introdurre emendamenti che prevedano detrazioni in base al numero di figli , ma anche segnali politici di revisione della spesa pubblica. "E’ inaccettabile chiedere sacrifici solo ai cittadini, chiediamo alla città di essere con noi in questa protesta".